Sull’Amore

Ho sempre pensato a te, Amore, come ad un giovane alato dotato di una imparagonabile bellezza, ho sempre pensato a te come ad una favola; tu, che scendesti negli inferi per salvare la tua Psiche, che osò guardarti nel sonno, e perciò fu punita. Tu che regni con lei nell’Olimpo, eterno tra gli Dèi, sei veramente così limpido e puro come ti narrarono? Tu, che con la tua freccia ci colpisci, hai dentro te l’astuzia e la birbanteria propria di tutti gli dei.

Potrei cercare il significato della parola “amore” su molteplici dizionari, ma mai nessuno sarà in grado di spiegarlo. Ci sono concetti che – ahimè, o per fortuna – non sono così semplici da definire; uno di questi è l’amore.

L’essere umano si distingue dalla bestia, perché dotato di un intelletto può utilizzare quella che la convenzione linguistica ha chiamato ragione, ma c’è qualcosa che va oltre, quello è il cuore. Per secoli i più grandi filosofi hanno fatto dibattiti su quella che è la ragione e sulla sua antagonista, la passione, per poi giungere sempre al medesimo risultato: la passione (il cuore) non si può dominare, perché la ragione (come ci insegna anche la storia) ad un certo punto si arrende. E poi tutto nasce dal cuore, e come scrisse Il filosofo David Hume, in fondo, anche la ragione è “una passione fredda”.

Quando guardiamo dentro di noi, vediamo talmente tante cose, che finiamo con lo scordarci di tutto; pensiamo di conoscerci, ma, in realtà, ci conosciamo veramente? Abbiamo delle certezze su cui, molto spesso, basiamo la nostra vita, dandole un senso, o meglio credendo di darle un senso. Pensiamo e riflettiamo sul nostro pensare, e poi d’improvviso una tempesta insabbia i nostri pensieri e noi, umani mortali con i nostri limiti e fallimenti, ci ritroviamo in balia di noi stessi. E perché – ci chiediamo – ho tanto pensato, tanto studiato e riflettuto, se adesso non ho di nuovo niente? Sono solo le prove della vita queste, sono le nostre metamorfosi, che mai svuoteranno lo scrigno del nostro cuore.

Un cuore maligno non è capace d’amare, un cuore buono lo fa senza limiti. Si può amare un animale (Freia), un padre, una madre, un fratello, un amico, un uomo od una donna. Quando ami un uomo/ donna succede qualcosa di strano, ed è proprio quello che differenzia questo tipo d’amore dagli altri. La prima volta che ti succede ti senti perso, con la testa per aria, un po’ spiazzato, a volte ridicolo, e non hai paura. Poi cresci e ti rendi conto che anche l’amore viene messo alla prova e quando non riesce a superarla capisci cosa sia il Dolore. Questo succede se hai amato veramente. Ci sono persone che nell’arco di una vita non hanno mai provato questo tipo di amore, e saltano da una storia all’altra senza sapere cosa significhi amare.

È molto raro amare, ma quando succede ti riempie il cuore e la vita. All’inizio passi la fase dell’innamoramento, e dopo quella ti sembra quasi che tutto sia finito, ma è proprio in quel momento che puoi dire di amare; sì, perché se tu riesci ad apprezzare e a capire quella persona, nonostante il fatto che non ci sia più la magia iniziale dei primi mesi, allora la ami. Amare non è uno scherzo, tantomeno un gioco. Giocare con i sentimenti fa male.

Mi sono chiesta se sia possibile amare ancora dopo che hai amato intensamente; ho capito che questo è possibile, anche se diverso. Ho amato una persona, e l’ho fatto perché, oltre alla magia iniziale, sentivo che era come me, che mi trasmetteva quelle cose che io apprezzavo; ho pensato di amarla ancora, ma in realtà non l’amavo più, perché non era più come me, non aveva più i miei valori. Quello che mi legava a questa persona era solo un immenso bene, ed un’idilliaca voglia di ritorno al passato felice, un’utopia di cui oggi non posso vivere, perché anch’io sono cambiata.

Dopo che hai amato una volta, quando ti innamori di nuovo è completamente diverso. Prima pensavo sto con lui perché è come me, ha i miei ideali, condivide le mie stesse passioni, ma poi mi sono resa conto che in realtà non è questo ciò che conta. In fondo lui, non era affatto come me, perché lasciava passare e non condivideva con me quell’intensità dell’animo che per lui era solo una dote apparente. Ti leghi ad una persona senza nemmeno accorgertene, magari è completamente diversa da te per gli ideali, per la musica, per gli hobbies, ma è come te nell’animo, nella grandezza e nella profondità del cuore. Quando trovi questa persona, i sintomi sono un po’ diversi, e quando scopri di provare qualcosa, allora già la ami. Hai la sensazione che nessuno ti possa dare così tanta gioia come quando sei con lei; è questa la vera felicità. Se hai già amato sai di cosa si tratta, anche se proverai difficoltà nel rendertene conto. La persona che amerai sarà come te, perché ti capirà, sarà al tuo fianco sempre, ti ammonirà, ti sopporterà, ti perdonerà, perché con un solo sguardo leggiadro e furtivo riuscirà a capire di te anche ciò che tu vorrai nasconderle. È anche un po’ per questo che abbiamo paura di amare; quando uno ti capisce così bene, sa anche i tuoi talloni d’Achille, e non può far altro che colmare queste tue carenze con il suo amore, con la sua comprensione. E non starai a guardare come è esteriormente, anche se “pure l’occhio vuole la sua parte”.

Tra un amore vero ed un altro altrettanto grande ne passano di minuscoli, che sono poi i più numerosi. Questi piccoli amori, non sono “Amore”, bensì piccole lucciole, piccole storie che ci aiutano, riempiendo la nostra vita; esse non possono durare in eterno, poiché ad un certo punto ti danno insoddisfazione e possono essere causa di sofferenza, se uno dei due, poi, ama. Con quella persona puoi pure stare bene, ti può mancare, puoi volerle bene, ma, siccome sai, cosa significhi amare, sai anche che non la ami, e che stai con lei perché colma momentaneamente il vuoto che è dentro di te, il vuoto che, poi, ti renderai conto, ella non può colmare.

Allora, cerca dentro di te, come è giusto che sia, e quando avrai trovato la tua risposta non avere paura di affrontarla, e se una risposta ancora non c’è, non temere di cercarla nuovamente in futuro. Il tuo cuore, come le tue passioni sono tutti in tempesta, ma quando avrai trovato la sua calma, non avere paura. Tre cose ossessionano noi esseri umani: la solitudine, il dolore, e la morte. Spesso nel timore e per proteggerci ci scordiamo di vivere e inseguiamo mete distanti e irraggiungibili. Non dobbiamo avere paura. E quella forza misteriosa e viva che sempre ci assiste, forse, ha voluto trasmetterci proprio questo, perché il mondo, come noi stessi, sarebbe proprio un mondo migliore. E che cosa simboleggiano la ricerca del potere, le guerre, i grandi dittatori – eroi ?! – (Cesare, Alessandro Magno, Carlo Magno, Napoleone, Hitler, Lenin…), se non la dimostrazione di poter dominare su tutto e tutti con le proprie forze, con la propria persona? E queste forme di esibizionismo da sempre hanno portato al fallimento e alla corruzione, perché privi d’Amore. Ernesto Che Guevara partì pieno d’amore, e poi si dimenticò il suo significato; assaggiato il sapore del potere, osò tanto, non rispettò gli accordi, e pagò con la vita il suo tradimento, a sua volta tradito. Uno degli esempi più eclatanti che ci tramanda la storia.

Potrei citare romanzi autobiografici, o di pura invenzione per trasmettere il senso del mio pensiero, ma voglio concludere con una semplice frase: non scordare di amare, non temere la solitudine, e, soprattutto, affronta i tuoi sentimenti quali essi siano.

(freiac83)

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Una risposta a Sull’Amore

  1. druid scrive:

    Mi piace il tuo modo di pensare “freiac83”, spero di leggere altri tuoi pensieri 😉

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