Il giovane cammina più veloce dell’anziano…

Il giovane cammina più veloce dell’anziano, ma l’anziano conosce la strada.

(Proverbio africano)


Narra la leggenda…

In Casamance, un gruppo di giovani d’un villaggio decisero un giorno di abbandonare i confini conosciuti per scoprire nuove terre. Esposero la loro decisione davanti al Consiglio degli Anziani e questi li accompagnarono alla soglia delle capanne, benedicendo il nuovo viaggio di scoperta e ricordando loro che il ritorno alla casa dei padri, per qualunque motivo li avessi ricondotti là, sarebbe stato comunque ben accetto e riaccolto.

Misero in spalla pochi averi e viveri e si incamminarono. A circa 30 km di distanza misero fine al peregrinare e decisero di stanziarsi in quel territorio.

Dapprima fu il problema delle dimore: l’ambiente era desolato ed occorreva trovare un riparo ed una sistemazione. I giovani, nonostante il lungo cammino, ebbero ancora il vigore per raccogliere la paglia e impastare mattoni di fango per erigere le nuove capanne, disposte a circolo, intorno a una corte (Tapade). Prima della notte coprirono il tetto con altra paglia e poterono riposare nel nuovo Keur.

Si pose, allora, la questione del capo, poiché ogni villaggio deve possederne uno. Litigarono a lungo, contendendosi lo scettro del nuovo potere; ma infine trovarono saggia la soluzione di eleggere come capo, il figlio del capo villaggio d’origine e gli venne assegnato l’alloggio centrale del Koeur. Ritrovarono così la pace e vennero anche nominati, senza ulteriori scontri anche i consulenti del capo villaggio per tutte le decisioni importanti riguardanti la comunità.

A questo punto, doveva celebrarsi l’investitura e tutti si diedero da fare per preparare una sontuosa festa. Si diede inizio alla caccia e fu catturato un grande bufalo nero. Ne ricavarono ricchi nutrimenti per il banchetto e con il manto scuro cucirono un elegante abito che venne donato al nuovo eletto.

La festa durò per tre giorni e regnava l’allegria e l’esuberanza, ma accadde qualcosa di spiacevole.

L’abito del capo, che si presentava dapprima morbido e perfettamente calzante, inizio a stringersi intorno al corpo del suo indossatore, sempre più forte e così stretto da impedire che venisse sfilato. La pelle si stava come seccando e comprimeva il fisico del giovane capo. Nè i consulenti sapevano come comportarsi: ognuno era disarmato e indifeso, verso questo genere di problema che stava lentamente e tragicamente portando alla morte per soffocamento il loro compagno.

Fu allora che uno dei Consiglieri propose di rivolgersi al Consiglio degli Anziani, presso il villaggio dei padri. Vi fecero ritorno, ancor più velocemente, trasportando il corpo debole del capo.

Capovillaggio ed eldersCome promesso, gli Anziani diedero il benvenuto ai figli che s’erano allontanati e li abbracciarono con affetto.

Diedero ascolto ai giovani e, sentita la questione, ordinarono che il giovane fosse immediatamente immerso nel acque del bolong, il braccio di mare del Saloum.
Come d’incanto, la pelle dell’abito cucita intorno la giovane capo inizio ad ammorbidirsi e a sciogliere il giogo mortale. Egli fu salvo, grazie alla saggezza dei padri.


«In Africa, ogni vecchio che muore
è una biblioteca che brucia»

(Amadou Hampatè Bâ)

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