Esse rimangono nella sua mente come formule magiche, che ripeterà come meglio potrà all’occasione. Parole, parole vuote di significato in sé, ma importanti solo e proprio per ciò che l’adulto meno sospetta: per il loro valore magico! Formule incontestabili, non passibili di critica, non interessanti per il loro contenuto, ma significative solo per la loro fonte: «Me l’ha detto il mio papà», «E a me la mia mamma». Ciò che conta davvero è il confronto tra i ‘maghi’ che le hanno pronunciate.
(Paola Santagostino) – “Come raccontare una fiaba”