Io sono un pezzo di merda!…si, ne sono convinto…mi odio e mi disprezzo come nessun altro potrebbe fare…e già qui vi sto giudicando…già, vi giudico tutti dall’alto della mia meschinità, della mia inutilità…io che vi osservo e non riesco ad imitarvi perché mi date nausea, con tutti i vostri luoghi comuni, le vostre imperfezioni, le vostre manie di grandezza le vostre bugie, sotto le quali celate i meccanismi mentali che tutti quanti conosciamo e che fingiamo di non sapere.
E vi salutate sorridendo a denti stretti e maledicendo l’ “amico” a cui avete rivolto un saluto più falso di un bacio di Giuda…schifosi! Siete melma in una palude, non vi si riconosce se non dal fetore che emana la vostra anima ipocrita e incoerente.
Se sono meglio di voi? No, assolutamente, ma già questo mi rende migliore…eh già…riconoscere che ho il diritto di insultarvi tutti dal primo all’ultimo proprio perché sono io la prima vittima delle mie critiche…proprio perché sono io il primo a soffrirne…soffro di una mania incurabile volta alla totale coerenza…ogni cosa, pensiero, parola o pagina dev’essere coerente con ciò che realmente penso…altrimenti cominciano le convulsioni, i dolori di testa, le lacrime amare, che mi fanno capire che sto fingendo, che mi sto tramutando in uno di voi…nauseabondi e malinconici mediocri attori della vita d’ogni giorno…Già sono un pezzo di merda, perché non so mentire…perché anche di fronte alla più ingenua delle bugie le labbra mi si bloccano e fanno il percorso inverso rispetto a quello che ci si aspetterebbe..ciò che ne esce è un suono assurdo, il cui significato sfugge a chiunque…quello è il suono della verità non detta…sono un vile? No, solo preferisco tacere piuttosto che mentire…
Via non siate stupidi…certo che ho mentito almeno una volta in vita mia…anche più d’una…per poi stare male e confessare tutto, vomitare la verità come un’espiazione in faccia alle mie vittime che soffrivano del proprio e del mio dolore…già perché quando mento sto male…e chi viene tradito è soffocato dal mio dolore…che supera di gran lunga il suo.
Certo, direte voi,una bugia si sopporta…specie se, come nel mio caso, sono bugie ritenute “sciocche” o “ di poco conto”…ma cos’è una bugia di poco conto? Dire che fuori piove quando c’è un sole che spacca le pietre? Perché allora dovrei mentire?! Perché la persona a cui lo dico spera nel maltempo? Che si arrangi, la vita è dura per tutti, che cresca e accetti di sudare al sole d’agosto come chiunque!
Dire a qualcuno che va tutto bene quando non c’è nulla che viaggi nel verso giusto? Per quale motivo? Illuderlo di una realtà che non è tale? Per farlo vivere in un’altra dimensione? E chi è questo privilegiato che non può “godersi” la vita?
Cosa credete?! Che per essere felici bisogna vivere costantemente momenti felici? Ma dove vivete? nella foresta con i puffi?! Bisogna soffrire, star male, piangere e lamentarsi come se si avesse una lancia conficcata nel fianco…per poter dire “ieri stavo meglio”!
Già, sono un pezzo di merda, perché quel che faccio passare agli altri lo passo io in prima persona e faccio mio il dolore degli altri e poi…quasi fosse un’espiazione scrivo…filmo…registro…metto in concreto il dolore e…ci riesco! Volete che ve lo dica? Mi piace ciò che faccio…sono fiero di ciò che scrivo…al diavolo la modestia per una volta…certo non sarò ricordato nelle antologie e negli annali di letteratura…ma…qualcuno piangerà, riderà e si arrabbierà con ciò che ho scritto e che scrivo…perché? Ma perché scrivo bene…perché penso troppo…penso maledettamente troppo e quel che penso lo trascrivo come dev’essere trascritta!…
E a chi pensa meno di quanto penso io quel che scrivo sembra arte e spesso la si spaccia per tale…sebbene io sappia che spesso falsifico il mio pensiero per piacere…e anche lì…sono dolori…ma cos’è un banale mal di testa rispetto ad un po’ di gloria?
Io vi odio, ma non posso fare a meno di voi, perché se nessuno mi avesse mai detto che almeno quello che scrivo ha una qualche utilità…sarei già morto da un pezzo…e ci penso spesso, sapete? Magari a farla finita nella maniera più originale…che non lasci spiegazione…magari dopo una festa gioiosa, in cui mi sono dato alla pazza gioia e ho divertito (già perché sono pure in grado di aiutare gli altri a stare meglio a volte…incredibile, vero?) i presenti…ecco, magari a metà di quella festa potrei spararmi in testa…congelando e congedandomi da tutti con un ultimo sorriso…
Si, sono un pezzo di merda, ma l’amore è l’unica cosa per la quale fin’ora ho vissuto, l’amore per l’arte, per me stesso e…per le donne… gli sguardi, i sorrisi, i baci e…l’amore…quello dolce, quello travolgente, quello divertito…e raramente quello per il puro piacere…perché è mediocre, non produce sofferenza o vera gioia…nemmeno nel peggiore dei casi…se è fatto nel disinteresse…non mi serve. Lascio agli stupidi il sesso e lascio per me l’amore, anche nella masturbazione, (tanto derisa!) che gli ipocriti fingono di ignorare, ma che ha salvato e salva dall’insoddisfazione, almeno un angolo dello spirito di chiunque sia capace di amare almeno per cinque minuti sé stesso.
Le donne soffrono a causa mia, e io ho sempre sofferto con loro…e mano a mano che la sofferenza cresceva, cresceva il materiale con cui rendere quelle emozioni “arte”…ho prosciugato gli amori, rendendoli impossibili per creare qualcosa che fosse pure vagamente, immortale…E ho sciupato rapporti che chiunque avrebbe definito possibili, rendendoli impossibili…arrivando a pensare che l’amore non può essere immortale, se non di fronte alla morte…
Già, sono un pezzo di merda…odiatemi per ciò che ho detto, per essermi esposto, almeno io, per averlo “urlato” per aver detto che questa vita non è facile ma che, se pure io che vedo così nero, sono riuscito ad amare sinceramente e a tirare fuori dal dolore qualcosa di importante per me e per chiunque altro l’abbia saputo apprezzare…allora vuol dire che ha pure un senso stare al mondo…e che non sta nella mediocrità il piacere dell’essere, ma nella ricerca dell’arte in ogni singola, stupida, cosa.
(24/10/2006)
(Matteo Tibiletti)