In quei due mesi, comunque, accaddero molti fatti che modificarono profondamente la mia vita. Mia madre mi chiamò per invitarmi al suo matrimonio. Declinai l’invito, ma volli incontrarmi con lei e tentare una riappacificazione. Vederla mi procurò un formidabile shock. Mia madre, in attesa del suo secondo figlio, era ingrassata di venti chili. Aveva l’aria soddisfatta e serena, viveva la vita che aveva sempre desiderato e parlava della facoltà di pedagogia alla quale si era iscritta. Sentii di averla persa per sempre, la sentii lontana e felicemente inserita in una realtà che mai mi sarebbe appartenuta. Una realtà diversa dalla mia squallida condizione di figlio di separati in lotta tra loro.
Mia madre non chiese nulla né dei miei studi né della mia vita. Lo fece per discrezione, ma mi accorsi che avrebbe voluto sapere tutto di me. Mi disse, infatti: «Le tue confidenze mi mancano, Zigo. Mi manca il sapore della tua vita e il piacere di vederti crescere». A mio padre neppure accennò. Quando glielo feci notare, disse: «L’ho semplicemente rimosso dalla mia vita!» Per provocarla, le chiesi se avesse mai desiderato rimuovere anche me. Mi guardò dritto negli occhi: «Sei pazzo!» esclamò. «Io ti voglio più bene di prima, nonostante tutto. L’amore tra una madre e un figlio è un amore per sempre! Tu sei l’amore più grande della mia vita, il fratello del figlio che avrò.» Scoppiai a piangere e l’abbracciai. Ma già la sentivo parte di un passato che mai più avrei potuto recuperare. neppure con la piacevole intensità dei ricordi. Tutto era stato alterato, confuso, sporcato. Molte delle mie sicurezze erano andate perse e, come dopo un disastroso trasloco, la casa della mia anima era spiacevolmente vuota. In quel momento mi resi conto che non sarei più stato bambino, e tornai a casa in preda a un’autentica disperazione.
(Zigo) – Parsi Maria Rita – “L’amore dannoso”