Serenata [mono]

Dalla prima metà degli anni ’80 ero solito registrare, la notte, intere scalette riprodotte alla radio.

Le registravo col mio fidato Radio-Registratore Sanyo M7700F. Mio padre me lo aveva regalato tornando da un lavoro all’estero. In Italia prodotti del genere non esistevano e non sarebbero stati importati ancora per molti anni.

La particolarità di questo apparecchio era la possibilità di registrare da varie fonti. Disponeva di ingressi separati per i canali Dx e Sn, per microfono e di linea, ingresso microfonico Mono con controllo indipendente del volume, possibilità di sfruttare un circuito rivoluzionario che impediva di saturare il nastro magnetico in caso di picchi sonori in ingresso, indicatore di livello, bilanciamento, e molto altro.

Per me era un gioiello tecnologico al quale non sarei riuscito a rinunciare. Oltre agli ingressi, disponeva anche di uscite stereofoniche amplificate indipendenti. Per uno smanettone dell’elettronica come me, peraltro studente di un Istituto Tecnico, era il non plus ultra! Non posso dimenticare gli esperimenti di acustica con diffusori esterni di tutti i tipi, dai classici con diametro maggiore di quelli incorporati nell’apparecchio, ad un modello raro trovato all’interno di un pullman in disuso, in attesa di rottamazione, caratterizzato dal magnete anteriore e dal profilo bassissimo. Posso tranquillamente affermare che quelli sono stati gli altoparlanti che meglio ricordo e che più suonavano bene e tutt’ora insuperati. È come paragonare un videogioco anni ’80, grafica essenziale, ma giocabilità altissima, ad un videogioco moderno, la cui gratificazione è sicuramente maggiore, ma le cui emozioni che trasmette sono decisamente più limitate.

Tornando all’oggetto dell’articolo, mi divertivo a catturare, andando successivamente a pesca di canzoni, intervalli di musica di 60′ su audiocassette di 120′, mettendo in registrazione, la notte, prima di andare a dormire, il Sanyo sintonizzato su una stazione radiofonica che trasmettesse scalette continue, senza pubblicità e, condizione fondamentale, i brani fossero completi. La giornata successiva riascoltavo velocemente la scaletta cercando un brano piacevole o bello da aggiungere alle mie scalette in costruzione… è così che sono nati tutti i miei album. Sfortunatamente queste scalette non cambiavano tutte le sere, perché, come scoprî più tardi, anche le radio utilizzavano lo stesso sistema. Registravano una sequenza di brani su un’audiocassetta e la riproponevano in loop per intere settimane. Loro, a differenza di me, però, utilizzavano strumenti molto più sofisticati e costosi, come il Nakamichi RX-505 (modello che è passato alla storia, oltre che per gestire l’autoreverse girando materialmente l’audiocassetta invece che la sola testina di lettura!, anche per essere comparso nel film shock “9 settimane e 1/2” con Kim Basinger) o prodotti simili.

Molti anni sono passati da allora, stiamo parlando della prima metà degli anni ’80, e le anonime scalette (certo perché oltre alla pubblicità mancava anche qualsiasi riferimento al brano e non si poteva, come oggi, andare su internet a cercare o darlo in pasto ai recenti software di riconoscimento musicale) si sono poi trasformate in elenchi di brani, autori, albums, e successivamente CD, cartelle di file.mp3, audio.aiff, ed ora playlist su software (iTunes) e cartelle in memorie USB da ascoltare in auto…

Vissi con grande sorpresa lo scoprire con quanta cura venivano registrati, catalogati e messi in vendita questi brani. L’incisione su vinile è una delle tecniche più affascinanti che conosco ed ancora una delle più apprezzabili. Tutto è iniziato, per quanto ricordo, con Foreign Affair di Mike Oldfield! Con gli anni decisi di aggiornare questi album, registrando nuovi supporti (sempre musicassette) dagli originali e risolsi il problema con la ricerca di questi pezzi nei vari mercatini dell’usato, data l’età dei brani ed il periodo storico, o sfruttando le recenti raccolte che di tanto in tanto venivano pubblicate contenenti i grandi successi di quegli anni e che includevano immancabilmente qualcuno dei miei brani preferiti. Gli originali, ovviamente, li ho conservati come riferimento.

Ho trovato pezzi introvabili, musiche da collezione senza tempo, pezzi da museo, ed alla fine, quando queste risorse non potevano più soddisfare le mie esigenze, il peer to peer (p2p) ne è stato il degno successore. Pochi brani, per anni nascosti chissà dove, dopo altri anni di ricerche sono comparsi nei risultati di ricerca e, quasi per magia, scaricati. Il p2p appartiene, si è evoluto e vive grazie alla schiera di coloro che credono nella libertà della conoscenza, di pensiero, del libero fluire della conoscenza senza barriere o impedimenti, senza per questo ledere o sottrarre ai titolari il diritto di appartenenza.

Nel numero esiguo di brani ancora introvabili è sicuramente presente quello allegato al presente articolo. È la più bella serenata che io abbia mai sentito e l’unica che dedicherei ad una persona amata.

La tecnica da me utilizzata per travasare i brani dalla cassetta originale a quella della playlist era attraverso la lettura dell’originale in un walkman (il precursore dell’attuale iPod) verso il versatile Sanyo. Il problema principale di quel tempo era che i walkman andavano a pile (le batterie per me ancora non esistevano) che inevitabilmente si scaricavano. Nella fase finale della loro carica causavano un rallentamento del trascinamento del nastro, peraltro difficile da tirare per via della notevole lunghezza ed usura (erano cassette da 120′ usate e riusate), operazioni per le quali (le MC) non erano state concepite. Inoltre questi walkman non erano orientati all’alta fedeltà per cui acusticamente lasciavano molto a desiderare; c’erano poi problemi di azimut (disallinamento tra la testina di registrazione del Sanyo e di lettura del walkman), di trasporto del segnate (cavi amatoriali costruiti da me), fedeltà dei prodotti (apparecchi e supporti magnetici) utilizzati, considerati anche a quel tempo consumer. Non v’è certezza che la copia digitale sia identica all’originale, immaginate voi una analogica! Fruscî, sbavature, sbilanciamenti, rallentamenti, non stupitevi di nulla. In ogni caso la melodia e le parole sono chiare e se qualcuno riconoscesse questo brano e me lo comunicasse gliene sarei molto grato.

Buon ascolto…

Serenata [mono]

bellissima…

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