Poesia della vita

POESIA DELLA VITA

La vita è fatta di compromessi, ma non è altro che un grande mercato, con i suoi colori ed i suoi bazar; sembrano quei mercati greci con le case tutte bianche al sole e il profumo di speziato nell’aria, con tende nere e porte azzurre, ed è qui che si vende e si compra, si scambia: spezie, droghe, oggetti inutili. È l’anima del mondo, c’è vita in questo, i bambini giocano con i cani tra un negozio e l’altro, un vecchio fuma, un mendicante chiede l’elemosina.

E tu che fai, Principessa? Col tuo profumo inebriante di donna, ti avvicini, saggi la stoffa dei vari mercanti avidi di denaro, ma a chi darai la tua benevolenza? All’uomo con la barba e col turbante che viene da est con la pelle riarsa o forse al giovane che sta di fronte e vende profumi e oli essenziali? Io sono qui, nell’ombra di un melograno; io ti osservo, attento a cogliere un tuo sorriso, ti guardo le mani e i tuoi capelli sciolti al vento estivo.

Poi una rondine ti ha fatto alzare gli occhi al cielo e hai ripreso la tua discesa verso il porto, pieno di navi, dove uomini scuri e sudati scaricano granito e pietre grezze venute dall’ovest, pronte per essere vendute al mercato locale. Il tuo palazzo ne ha bisogno, Principessa? Marmi antichi e lavorati, opali turchesi e gemme raffinate, colori vivaci danzano sul tuo viso mentre osservi questo spettacolo.

Ma forse quello che cerchi è una nuova avventura. Non vieni Principessa? La mia nave è nel porto ed è pronta a salpare, non molte persone a bordo, è un viaggio per pochi, quattro vecchie riparano le vele rotte da mille tempeste, una taglia l’altra cuce. Siamo quasi pronti, portiamo mele e grano da altri paesi, ma quello che più si sente a bordo è il profumo del mare e degli aromi di terre straniere. Non è una nave comune ma una nave speciale, a volte pare volare, tirata da quattro splendidi cavalli alati, è una nave strana, bizzarra, non arriva in tutti i porti ma parte da essi per arrivare qui, al centro del mondo. Sette sono i mari da solcare e quattro i Regni da visitare;

E tu Principessa, qual è il tuo Regno? Avrai spazio nel tuo cuore per un semplice, umile marinaio? Ti bacio sulla fronte come la brezza del mattino e ti lascio riposare sul tuo guanciale fatato, sapendo che al tuo risveglio questo sarà solo un sogno bizzarro; ma ricorda, se sentirai sulle tue labbra del sale, io ti avrò baciato, e la mia nave da te si è fermata.
Buonanotte Principessa.

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