UCCELLI DALLE ALI DI FUOCO

Se vuoi ricordarmi lassù,
al bivio
che reca, al monte sacro
della giovinezza.
Immutate nebbie e squarci di luce
profumate di selve sempreverdi,
ci scalderanno il cuore.

Non sarò io a rinnegarti, amore,
io che ti offro
a profusione
lembi di cielo
e trine di mimose.
Io a dirti
che fulminea, la vita,
nella sua complessa trama,
urge, preme, divora…
Ma l’uomo,
per quanto tormentato e coinvolto
dagli eventi,
non dimentica
e, nel profondo della sua anima,
risonante d’echi,
vibrano cascate di ricordi.

E adesso che il freddo rosario
del tempo
programma sequenze di giorni banali,
a noi, ancorate nel sangue,
restano rocce di memorie,
quelle struggenti, bellissime memorie
che un giorno
ci videro
uccelli dalle ali di fuoco,
duttili vele
nell’Eden fantastico
del nostro giovane tempo.

(Licio Gelli)

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