Pedro Alonzo Lopez (1949-?)

PEDRO ALONZO LOPEZ (1949-?)

Luogo omicidi: Colombia, Perú, Ecuador.
Periodo omicidi: 1967-1980.
Vittime: 110-350+ (bambine e giovani ragazze).

Settimo figlio su tredici di una prostituta senza soldi, nasce in uno squallido villaggio della Colombia. A 8 anni, viene esiliato dalla famiglia dopo che la madre lo ha scoperto mentre seduce una sorella più piccola. Lasciato su una strada a badare a se stesso, Lopez viene raccolto da un pedofilo di mezza età che, con la scusa di offrirgli cibo e alloggio, lo sodomizza in un edificio isolato, un trauma che causa un danno permanente a una psiche già fragile.

Terrorizzato dagli estranei, Lopez dorme in vicoli e stalle, vagabondando in varie città e chiedendo l’elemosina per avere qualcosa da mangiare. Ha frequenti esperienze bisessuali, fino a quando una famiglia americana lo trova, decide di offrirgli una stanza e inserirlo in una scuola speciale per orfani. A 12 anni, subisce le molestie sessuali di un maestro e scappa dopo aver rubato il denaro della cassa scolastica. Durante l’adolescenza, si dedica ai furti d’auto, una vocazione che lo porta in carcere quando ha compiuto da poco 18 anni, con una condanna a diciassette anni di reclusione. È entrato in prigione da due giorni quando viene brutalmente sodomizzato da un quartetto di detenuti più anziani. Dopo qualche mese, Lopez riesce a uccidere tutti e quattro i suoi aggressori con un coltello fatto a mano e, riconosciuta l’attenuante della legittima difesa, gli viene aggiunta una pena supplementare di soli due anni.

Rilasciato anticipatamente nel 1978, Lopez inizia una carriera nomade da omicida sadico. Viaggia lungo tutto il Perú violentando e strangolando decine di giovani ragazze e bambine, rapendone la maggior parte dalle tribù indigene. Viene colto sul fatto dai parenti di un bambino che lo picchiano, lo torturano e quasi lo bruciano vivo, finché non interviene un missionario americano che gli salva la vita.

Espulso dal paese, Lopez riprende la sua attività omicida in Colombia ed Ecuador, finché non viene definitivamente arrestato nell’aprile 1980, mentre sta cercando di rapire una bambina di dodici anni da un mercato ecuadoregno. In prigione inizialmente rimane silenzioso, poi si mette a confessare nei minimi dettagli tutti i suoi omicidi: dice di aver ucciso almeno un centinaio di ragazze in Ecuador, lo stesso numero in Colombia e molte più vittime in Perú.

Lopez sceglieva le vittime che sembravano più gentili, fiduciose e innocenti perché, avendo perso la sua innocenza a otto anni, voleva che la stessa cosa accadesse a quante più bambine poteva («La vita è divina e viene col sesso, così, se una persona innocente muore durante l’atto sessuale, è anch’essa un’azione divina. L’anima troverà il Paradiso senza soffrire in questo mondo»). Le stuprava, poi le guardava negli occhi mentre le strangolava, ottenendo un piacere sadico molto intenso da quello spettacolo di morte («A volte, ci volevano dai cinque ai quindici minuti perché le bambine morissero. Mi piaceva trascorrere un sacco di tempo con loro, e mi accertavo che fossero veramente morte. Usavo uno specchio per controllare se stavano ancora respirando e, qualche volta, dovevo ucciderle una seconda volta per essere sicuro.»). Uccideva soprattutto di giorno per essere in grado di vedere meglio l’agonia delle vittime. Disse che, dopo gli stupri subiti in carcere, era cresciuta in lui una paura irrazionale per le donne e si era convinto di non poter avere nessun tipo di rapporto sociale con loro. Faceva largo uso di libri e film pornografici e il suo grande sogno era, un giorno, di riuscire a stuprare una bambina bianca. Lopez dichiara di essere contento di essere stato arrestato perché così diventerà un personaggio famoso («Io sono l’uomo del secolo. Nessuno si dimenticherà mai il mio nome»).

Inizialmente scettica sul numero delle sue vittime, la polizia si convince che Lopez sta dicendo la verità quando conduce gli investigatori in una località isolata in cui si trovano i resti di 53 vittime femminili di età compresa fra 8 e 12 anni. Nel 1980, Pedro Lopez viene condannato all’ergastolo per 110 omicidi, ma la polizia è convinta che il numero totale delle sue vittime possa essere superiore a 350.

(Vincenso Maria Mastronardi, Ruben De Luca) – I serial killer (2011)

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