Consigli ai miei cari per quando sarò morto
Se tra voi un giorno morirò
ma morrò mai
non recitate sul mio cadavere
versetti del corano
ma lasciateli a quelli che ne fanno commercio
non promettetemi due acri di paradiso
perché su un solo acro in terra fui felice
non consumate il terzo giorno dopo la mia morte il
Couscous
tradizionale
che fu di fatto il mio piatto preferito
non cospargetemi la tomba di semi di fichi
perché li becchino i piccoli uccelli del cielo
gli esseri umani ne hanno più bisogno
non impedite ai gatti di urinare sulla tomba
erano loro abitudine pisciarmi sulla soglia
tutti i
giovedì
e la terra non ne ha mai tremato
non venite a trovarmi due volte l’anno al cimitero
non ho assolutamente nulla per accogliervi
non giurate sulla pace della mia anima dicendo la verità
e neppure mentendo
la vostra verità e la vostra menzogna mi sono indifferenti
quanto alla pace della mia anima non è affar vostro
non pronunciate il giorno dei miei funerali la formula
rituale:
“ci ha preceduti nella morte ma un giorno lo raggiungeremo”
questo genere di corse non è il mio sport preferito
se tra voi un giorno morirò
ma morirò mai
mettetemi perciò sul punto più alto della vostra terra
e invidiatemi il mio essere al sicuro.
(Salah Garmadi) – Nos ancêtres les Bédouins, Oswald, 1975